nomi fraintesi

Parco Nazionale del Gran Paradiso, Val di Cogne

La splendida natura del Gran Paradiso può senza dubbio indurre a pensare che il nome sia stato dato dagli antichi abitanti per paragonarlo a quel luogo di delizie e beatitudine. In realtà, a parte la bellezza dei luoghi, la vita delle popolazioni di montagna di un tempo non doveva essere proprio beata.

Il nome in realtà deriva da un fraintendimento: il nome originario sembra essere stato Gran Paréi, grande parete nel patois valdostano.

Ci sono altri esempi di questi fraintendimenti toponomastici, alcuni abbastanza buffi: è il caso del Golfo Aranci vicino a Olbia, dove arrivano e partono tanti traghetti. Nella dizione locale è in realtà Gulfu di li ranci, cioè “Golfo dei granchi”, ben più plausibile degli agrumi, che da queste parti non erano coltivati. Fu probabilmente attribuito in maniera errata da cartografi piemontesi.

Il terzo caso di fraintendimento è quello di un fiume poco conosciuto, ma molto suggestivo: il Rio Stella in Romagna, in una zona carsica che ha molte grotte e altri fenomeni carsici nel gesso. Uno dei più importanti è l’inghiottitoio del Rio Stella al confine fra i comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Le acque del fiume si inabissano, scorrono sottoterra per circa un chilometro e mezzo e poi risorgono nella valle del Senio con il nome di Rio Basino.

Il nome del Rio Stella è in realtà dovuto ad una svista dei topografi dell’Istituto Geografico Militare, il nome originario era in realtà Rio Sotterra fino alla metà dell’ottocento e poi trasformato in Stella probabilmente per un fraintendimento del nome che i locali pronunciano S’terra.

Chissà quante sviste ci sono nella toponomastica italiana! Mi divertirò a scoprirne altre.

toponimi e personaggi

Moltissimi nomi di città derivano dai nomi propri dei fondatori, dei signori del luogo, dei proprietari del fondo agricolo su cui sorse l’insediamento. Aosta (Augusta Praetoria) e Torino (Iulia Augusta Taurinorum) derivano il nome dall’imperatore Ottaviano Augusto, mentre Forlì era la romana Forum Livii da ricondursi alla gens Livia e Forlimpopoli era l’antico Forum Popilii il luogo di mercato in cui resiedeva la gens Popilia. Anche Friuli deriva da Forum Iulii.

Torino

Molti toponimi di origine romana terminano in –ano sono derivati da formazioni prediali, cioè indicano proprietà dei fondi, così Aquino deriva dal nome di persona Acuvius, Attigliano da Attilius, Alviano da Albius, Bassano e Bassiano da Bassus, Bolzano da Baudius, Contigliano da Quintilius o Contilius, Cornegliano da Cornelius, Genzano da Gentius, Gallicano da Gallicanus, Magliano da Mallius, Manciano da Mancius, Marciano e Marciana da Marcius, Marano e Maranello da Marius, Mazzano da Matius, Oristano forse da Aristius, Paliano da Pallius, Pomigliano da Pomelianus, Passignano da Passinius, Pitigliano da Petillius, Ponzano da Pontius, Rutigliano Rutilius, Sarnano da Sarnus, Savignano da Sabinius, Semproniano da Sempronius, Soriano da Surius, Torano da Thorus, Trevignano da Trebinius, Vezzano da Vettius, Zuglio e Zugliano da Iulius e Iulianus. Marcianise, Foglianise, Grazzanise invece derivano da un suffisso –ensis che esprime sempre appartenenza. I toponimi prediali sono veramente tanti, soprattutto in alcune regioni come Lazio, Toscana, Campania.

 

Alviano, il castello

In area celtica gli stessi toponimi di origine latina hanno a volte suffisso in –acus come Bellinzago dal gentilizio latino Bellicius o Grezzago da Gratius, o in –ascus come Grugliasco o Garlasco  o ancora in –ate come Azzate e Sulbiate.

Sempre di origine latina sono Patrica, Paderno, Paternò che si riferiscono a terreni ereditati dal padre.

Alcuni toponimi sono di derivazione etrusca come Tarquinia che ha però assunto questo nome solo nel 1922 in ricordo della potente città etrusca che sorgeva nei pressi, Bibbiena e Bibbona da un personale etrusco, Rufina, da Ruffni, Arezzo forse dal nome etrusco Arnth.

Molti toponimi risalgono invece al medioevo, epoca di arroccamenti in castelli, torri, possedimenti feudali. Ecco allora i numerosi castelli con i rispettivi castellani: Castel Gandolfo, Castelfidardo, Castelguidone, Castel Focognano, Castel Guglielmo, Castel Giorgio, Casteldelfino, Castel Goffredo e molti altri. A questi si aggiungono le torri: Torre Cajetani, Torre de’ Busi, Torre Boldone e le rocche: Rocca de’ Giorgi, Rocca de’ Baldi, Rocca Grimalda, Roccasinibalda, Roccamandolfi. Frequenti sono anche le ville: Villalfonsina, Villa Faraldi, Villa Cortese, le valli Valledoria, Vallecorsa,  i monti: Monteleone, Montepulciano, Montegrimano, Montegridolfo, Monte Porzio, Monzambano, Monterchi, i poggi: Poggibonsi, Poggio a Caiano, Poggio Berni, Poggiorsini. Ci sono anche i “pesco” (dal termine osco che significava altura) come Pescocostanzo e  le “sala” (forse di origine longobarda con il significato di dimora) come in Salaparuta e Salbertrand. Anche GiffoneGiulianova, Marcellina e Gualtieri darivano dal nome del feudatario.

Marche

Sarnano

Altri, sempre in epoca medioevale, furono chiamati in onore di qualche personaggio come Alessandria, così chiamata nel 1170 in onore di papa Alessandro III o Gualdo Cattaneo che ricorda il fondatore.

Molti toponimi settentrionali che terminano in –engo sono ugualmente da nomi propri, il suffisso è l’equivalente germanico del latino –anus e indica allo stesso modo proprietà. Hanno questa origine Bussolengo, Pastrengo, Casalpusterlengo, altri si rifanno a nomi propri germanici come Visso da Wiso, Radda in Chianti, Radicofani, Radicondoli da un nome di persona germanico. Rovigo da Hrodico, Rottofreno da Hrodfrid, Mormanno da Marimannus.

In Sicilia dove molti toponimi hanno origine araba, Marsala deriva da marsa Ali, porto di Alì. In Calabria invece molti toponimi hanno origine greca, troviamo Sinopoli da un cognome xenopoulos (figlio di straniero), Papasidero dal greco bizantino papas Isidoros (prete Isidoro), Rosarno dal nome di persona Rhousares.

Alcuni paesi hanno aggiunto in tempi recenti al proprio nome quello dei loro concittadini celebri, è il caso di San Mauro Pascoli, Castagneto Carducci, Arquà Petrarca, Virgilio, Caprese Michelangelo, Grinzane Cavour, Morra De SanctisPorto Empedocle, altri hanno mutato il proprio nome in onore di personaggi della casa regnante: Margherita di Savoia, Jolanda di Savoia, Savoia di Lucania, Mafalda, Vittorio Veneto, altri ancora come Guidonia denominata così in onore dell’aviatore Guidoni caduto nel vicino aeroporto.

Saline di Margherita di Savoia

l’acqua e i toponimi

Continua la serie di articoli sui toponimi, sui nomi dei luoghi, in questo caso soprattutto delle città e dei paesi. Come è facile prevedere molti nomi dei luoghi sono collegati all’acqua, sostanza essenziale per la vita. Sulla sponda di fiumi sono state fondate importanti città, molti fiumi sono stati divinizzati, le fonti erano venerate come sacre.

Sorgenti del Trigno in Molise, dove sorgeva un’area sacra e un tempio alla dea Mephitis

È così che ritroviamo l’acqua e i fiumi nel nome di molte città da Acquacanina a Acquapendente, da Acquafredda a Acquafondata e poi ancora Acquanegra, Acqualagna, Acqui, Acquasparta, Acquappesa, Entraque, Introdacqua, Introd, Transacqua. Anche Accadia deriva dal latino aqua cadiva, acqua che cade e Laigueglia era anticamente Aquilia. E ancora Fiumefreddo, Fiumicino, Fiume, Fontana, Fiumalbo, Fiuggi.

Numerosissime sono le Fontana e Fonte con i vari derivati come Fonteno, Fonticchio, Fontanile, Fontanelle e Fontanellato, Fontaneto, Fontecchio, Fontanetto, Fontaniva. Si riferisce a una fonte anche Favara, questa volta però l’origine è araba.

Il riferimento all’acqua non è sempre così evidente, alcuni nomi dell’Italia centromeridionale derivano dal termine prelatino nar/ner che probabilmente significa acqua, è il caso del fiume Nera e della città di Narni che si trova proprio su questo fiume. Probabilmente anche Nardò e Naro hanno la stessa origine.

il fiume Nera presso Narni

Ci sono poi numerosi toponimi che risalgono a una base prelatina auf utilizzata per corsi d’acqua e per città che furono fondate su fiumi, come Ascoli (anticamente Ausculum), Alfedena (in età latina Aufidena), Ausonia, così chiamata nel 1862 dall’antico popolo degli Ausoni, la gente dei fiumi.

Piana di Fondi

Piana di Fondi con i monti Ausoni

Fiumi come l’Isarco e Isonzo e città come Isernia derivano da da un termine preindoeuropeo aisis riferito a corsi d’acqua. Jesi era l’antica Aesis  derivato dalla stessa radice. Frosinone è l’antica Frusino termine preromano con il significato di terra bagnata dai fiumi.

Prendono nome dal fiume che le bagna Acireale, Acate, Licenza, Pescia, ma anche Pedaso (ai piè dell’Aso) e Pesaro (sull’Isauro).

Licenza

Terni e Teramo derivano entrambe dal latino inter amnes, tra i fiumi. Trasacco e Trasaghis sempre dal latino trans aquas, oltre l’acqua.

Una rassegna non certo completa ma che dà l’idea della centralità dell’acqua negli insediamenti umani.

 

nomi di città e geografia

Continuo i miei articoli sui nomi di città e paesi, questa volta mi dedico a quelli determinati da caratteristiche geografiche. Alcuni sono piuttosto semplici da spiegare: tutti quelli che iniziano con Monte, Montagna, Mon, sono tantissimi, con i loro derivati come Demonte e Tramonti.

Monte San Biagio (Lt)

Altrettanto numerosi sono quelli che iniziano con Valle o con Isola, in genere collocati fra due corsi d’acqua, ma anche Ischia viene dal latino insula. A questi si aggiungono i numerosissimi Poggio, dal latino podium, rialzo e Colle o Col cui si aggiunge anche Colico.

Il territorio collinoso delle Langhe

Esistono anche i derivati di Sasso e Pietra o Petra. Numerosissimi sono anche i Capo e i Fiume, Fiumefreddo, Fiumicino. Lastra sorse presso una lastra di pietra.

Chiaro è anche il significato di Erto, Altavilla, Cuneo, inserita fra due fiumi, Padula e Paduli, Conca, Costa, Pianosa, Antro, Gorgo, Chiusa, Golfo.

Meno immediato è riconoscere il legame con la geografia di altri toponimi, a volte risalenti alla preistoria, a lingue preindoeuropee. È il caso per esempio di nomi che iniziano con Alba, molto diffusi in Liguria e Piemonte, ma non solo: Albenga, Albissola, Alba, Àlbera ligure, con il significato di città, ma anche di altura, città su un’altura. Anche Bergamo sembra derivare da una parola preindoeuropea berg con significato di colle.

Al sud Matese, Matino, Mattinata, Matera derivano probabilmente da un prelatino mat con il significato di altura, monte.

Matera

E sempre ai monti, elementi geografici determinanti, si riferiscono antichi toponimi che iniziano con Taur: Taormina, Taurasi, Taurianova e la stessa Torino.

Torino

Ancora ai monti si rifanno questi nomi  di origine celtica: Briga, Brescia, Brianza, da briga: altura. Nell’Italia centrale molti nomi derivano da un termine osco pestlum, altura, come Pescasseroli, Pescocostanzo, Pescolanciano, Pescopennataro, Pescorocchiano, Pescopagano e anche Pesche.

Pesche (Is)

Quelli che iniziano con Morra o Morro risalgono ad un termine prelatino morr/murr con significato di sporgenza. Anche la radice etrusca vel significa probabilmente monte, altura. È il caso di Volterra, Bolsena, l’antica Velzna, Velletri, Velino. Tivoli è l’antica Tibur da un antico teba, colle.

Acuto, Acri, Asolo, forse anche Agrigento derivano da una radice indoeuropea ak, cima di monte e ai monti si riferisce anche il nome di Gibellina questa volta dall’arabo gibal. Carsoli come Carso e Carnia da una parola pre-indoeuropea kar con il significato di luoghi rocciosi. Orio dal latino orum margine, orlo. Otricoli e Antrodoco si rifanno al latino okris, monte sassoso. Gorizia deriva dal termine sloveno gòrica, collina. Gropello da groppo, altura.

Rovine di Ocriculum

Tocco ha origine dal latino thocum, sella; Socchieve da sub clivus, sotto il poggio, c’è anche un Clivio e un Cocullo, cappuccio, con il significato di altura. Tagliacozzo sta sulla cima del cozzo, la collina. come Cocconato dal latino coccum, piccolo dosso.

Foppolo risale ad una concavità del terreno dal latino fovea fossa, stesso significato per Cuvio, Gorga (gola, fosso stretto e profondo), Buttrio, Budrio e Botricello dal greco bothros, voragine, fosso, Galatro dal greco khàradros, voragine, burrone. Tutti paesi abbarbicati sull’orlo di un burrone, in posizione difendibile. Anche Amalfi, Melfi, Molfetta risalgono a un termine mediterraneo melf o malp forse con il significato di concavità, voragine. Come Nurra, regione sarda con il significato di voragine.

Le numerose Chiusa con  Chisone e Clàut indicano le strettoie dei monti, il restringersi di una vallata.

Capena deriverebbe da una voce etrusca cape vaso, conca, come Brenta che deriva però da un prelatino di area settentrionale.

Gravellona, Gravedona, Gravere derivano dal celtico grava, area ghiaiosa, mentre Gravina risale ad un vocabolo meridionale che significa burrone. Ravenna risale a un prelatino rava, terreno franoso e fangoso, Gandino e Gandellino risalgono al termine lombardo-alpino ganda, frana, stesso significato per Deruta. Giovo è il latino jugum montis, passo, valico, stesso significato per Furci.

A grotte, cavità e avvallamenti presenti nel territorio si riferiscono i toponimi Balme (da una parola piemontese che significa grotta), Canistro riferito a luoghi dove si trovano cavità carsiche, Cava de’ Tirreni, Andreis (dal latino antrum).

Andreis, faglia periadriatica

Alcune città presero il nome dalla forma della costa su cui sorsero:  Trapani da drepàne, falce, Genova da una base indoeuropea geneu ginocchio e Ancona dal greco agkòn, gomito.

Ancona

Per finire qualche toponimo che si riferisce ad altre caratteristiche geografiche del territorio come Carapelle dal prelatino carapone, gorgo, palude, Lama, anch’esso con il significato di palude, come Vado; Genga da un antichissimo termine per marna, tufo argilloso; Trebisacce risale al greco trapezkion, piccola tavola, con riferimento al tavoliere su cui sorge il paese e Linguaglossa, attestato nel medioevo come Lingua Grossa con riferimento ad una lingua di lava eruttata dall’Etna.

Le pendici dell’Etna presso Linguaglossa

Infine un toponimo che mi intriga molto: Nave e Nava, un termine antichissimo che risale a popoli prelatini, presente nell’Italia centro settentrionale con il significato di pianura, conca circondata da monti. Lo stesso termine l’ho ritrovato in Spagna con lo stesso significato.

 

 

nomi di città e attività umane

È affascinante e divertente ricercare l’origine dei nomi delle nostre città e paesi, quasi sempre nomi antichissimi che risalgono al latino, al greco, all’arabo, al germanico o a idiomi ancora più antichi, i toponimi, cioè i nomi dei luoghi, sono spesso molto persistenti e sopravvivono anche al succedersi dei popoli diversi che vi abitarono. Dopo i toponimi animali e a quelli vegetali, per festeggiare il 1° maggio, ecco alcuni nomi che rispecchiano quelle che erano le attività prevalenti in quell’insediamento o la sua vocazione.

Molto numerosi sono i Mercati: Mercato Saraceno, Mercato San Severino, Mercatino Conca, Mercatello sul Metauro, Mercallo, Vimercate. Con lo stesso significato i vari toponimi che risalgono al latino forum: Forlì (Forum Livii), Forlimpopoli (Forum Popilii), Forlì del Sannio, Fornovo (Forum Novum).

Ostia antica, foro

Numerosi sono i Molini con diverse varianti, a queste si aggiunge anche Triora, dal latino tritum, macinato. Peschiera, Pescina, Pescaglia probabilmente ospitavano vivai di pesce.

Follonica, Felonica, Follina, Follo derivano dal latino fullonica (lavapanni), Mango da una voce piemontese per macchina tessile, Pistoia si collega al latino pistor, fornaio.

Trappeto deriva dal latino trapetum, frantoio. Varazze forse dal verbo varare, cioè luogo di costruzione di imbarcazioni. Le diverse Forni e Fornaci sono in relazione ad attività estrattive, Carbonia e la varie Carbonara alle industrie carbonifere, Ferrara, Ferrera, Ferrere si riferiscono a miniere di ferro, Allumiere a quelle di allume. Faver alla bottega di un fabbro, Figline e Felino risalgono al latino figulina, bottega del vasaio.

Possagno forse deriva dal latino pausaneus (luogo di sosta) come Posada dal catalano e Posta. Luoghi di sosta e di riparo ce n’erano tantissimi sulle strade lente e disagevoli, ma molto frequentate, ce lo testimoniano i tanti Ospedaletti, Ospedaletto, Ospitale, Taverna, Tavernola e Tavernole, Bettola.

A questo gruppo si aggiungono anche le Fara e Farra che derivano dal longobardo faran, andare con un mezzo di trasporto, inizialmente denominavano insediamenti militari.

Una rassegna parziale e incompleta la mia, ma che dà un’immagine diversa di città note che hanno ormai tutta un’altra vocazione

toponimi animali

L’Italia dei nomi delle città, dei paesi, monti, colli, valli è una fattoria degli animali, bela, muggisce, raglia, abbaia, grugnisce, miagola, tuba. E poi ulula, vola, striscia. Animali dappertutto, dalle Alpi alla Sicilia, dagli Appennini alle isole. Lo stesso nome della nostra nazione, secondo una delle interpretazioni deriverebbe dall’osco Viteliu con la caduta della V iniziale, quindi “Terra dei vitelli”.

cottanello 020

Abbiamo abbondanza di capre, da Capracotta a Capranica e Caprarola,  da Caprese Michelangelo, la città natale del Buonarroti, all’isola di Caprera e alle Egadi (dal greco Aegusa, capra), da Caprezzo a Capràuna.

Non mancano le pecore con Pecorara, Pecco dal latino pecus, Colle dell’Agnello.

Altrettanto abbondanti sono i bovini, da Boiano a Boara e poi Vaccarizzo, Boville ed anche Bagherìa, dall’arabo bâqar, buoi.

E poi gli asini dell’isola dell’Asinara e i cavalli con Cavalese, Cavallirio, Cavallasca, Monte Cavallo ed anche Manduria, dal termine messapico mando, cavallo.

m.Cucco,m.Catria 077 - Copia

Continuano le fattorie con Gallinara, Cantagallo, Porcari, Porcìa, Palombara, Tortoreto, ma non mancano animali selvatici come a Corbara e Corvara, Montecorvino ed anche Montecorice, conosciuto nel medioevo come Mons Coracis, monte del corvo.

Brindisi probabilmente prende nome dal messapico brendon, cervo, con allusione alla forma del porto. E poi Anguillara, Cervara, Serracapriola, Montelepre, Montelupo, Cantalupo e Lupara, ma anche Cantarana, Orsara, Torre Orsaia, Serpentara. C’è anche una Melissa dal nome dell’ape in greco.

L’Aquila forse allude al fiero rapace, ma un’altra ipotesi la fa derivare da acqua. Il Monte Vulture prende nome dall’avvoltoio e così anche il fiume Volturno e Volturara Irpina. Capua probabilmente deriva dall’etrusco capys, falco. Poi ci sono Falcone, Monfalcone, Falconara, Serradifalco.

Non mancano i leoni dei numerosi Monteleone e di Leonessa, anche se sicuramente non si tratta di luoghi frequentati dai grossi felini, ma di nomi di persona.

Anche l’Irpinia e il Piceno prendono il nome da animali, in questo caso sono rispettivamente hirpus, nome italico del lupo e picus, il picchio, animali totemici dei popoli irpini e piceni.

Non tutti i toponimi che alludono apparentemente ad animali significano quello che sembrano così Gallipoli non è la città dei galli, ma la città bella, dal greco Callipolis e Canicattì forse deriva dall’arabo al-qatta, tagliapietre.

Certo non ho esaurito lo zoo rappresentato dai toponimi, ne mancano molti soprattutto nomi di monti, passi, cime, ma questa è comunque una nutrita rappresentanza che testimonia l’importanza degli animali sia domestici che selvatici per la vita dei nostri antenati.

 

 

 

il fascino dei nomi

Sono affascinata dai nomi e dalla loro origine, nomi di persone, oggetti, nomi di luoghi. Mi capita spesso di chiedermi il perché di un certo vocabolo e se mi è possibile lo ricerco sul mio dizionario etimologico che a volte leggo come fosse un romanzo. Gli esseri umani hanno da sempre avuto bisogno di dare un nome a ciò che esiste ed a ciò che immaginano.

I toponimi sono forse quelli che mi incuriosiscono di più perchè in genere la loro origine si perde nella notte dei tempi. Fa riflettere sul fatto che il popolamento dei luoghi è stato spesso continuo e popolazioni diverse si sono avvicendate negli stessi insediamenti utilizzando lo stesso toponimo adattandolo semplicemente alla propria  lingua.

Mi capita spesso viaggiando di segnarmi un vocabolo per poi cercarne l’origine e sono dispiaciuta quando non la trovo o scopro che la si ignora. Attraverso il significato dei toponimi e la loro origine si può fare un bellissimo viaggio nella storia umana oltre che nella geografia.

Alcuni sono particolarmente evocativi, altri beneauguranti come Firenze o Piacenza, altri misteriosi, riportano indietro di millenni e chissà chi fu il capo che decise di far accampare la sua gente vicino a quel fiume o su quell’altura; ci fu un consiglio dei più anziani? Le donne avevano potuto dire la loro?

Roma è conosciuta in tutto il mondo, ma sull’origine del suo nome ci sono solo ipotesi. Gli antichi pensavano che fosse stato Romolo a darle il suo nome, ma sembra vero piuttosto il contrario. Forse deriva dall’italico ruma, mammella, che indicava i colli arrotondati su cui sorse. O forse ancora deriva dall’antichissimo nome del Tevere: Rumon dalla radice indoeuropea sreu, scorrere.

Attraverso i nomi dei luoghi si può ricostruire la preistoria e la storia del nostro Paese e risalire a le tante genti che lo hanno popolato o conquistato e di cui portiamo i geni. Ritroviamo così gli antichi popoli preindoeuropei nei tanti toponimi che iniziano con Alba presenti nelle regioni dell’Italia settentrionale e centrale come la piemontese Alba, le liguri Albenga (Albingaunum), Ventimiglia (Albintimilium), l’abruzzese Alba Adriatica, la laziale Albano. La voce alb o alp significava altura, monte e da quella voce forse derivò anche il nome delle Alpi.

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A nord si incontrano nomi celtici come Briga, ma anche Brescia (l’antica Brixia), Bressanone, Brianza, Brianςon, che derivano da brig o bric: altura o come Bologna (anticamente Bononia) dal celtico bona (fondazione). Ma anche nomi di origine latina come Friuli (Forum Iulii), Forlì (Forum Livii), o etrusca come Mantova che probabilmente deriva da Mantu divinità etrusca.

Nelle Marche Ancona ha un nome greco da agkòn, gomito, con riferimento alla forma della costa, ma la vicina Senigallia prende il suo nome dai Galli Senoni e Jesi è l’antica Aesis, derivato da una radice preindoeuropea che significava acqua, fonte.

Una stessa origine antichissima hanno i nomi di Ascoli, Alfedena, Ofanto da una base auf, ricco, abbondante con riferimento all’acqua.

Terni e Teramo hanno la stessa origine latina: in epoca romana si chiamavano Interamna (tra i fiumi).

Molte città di origine etrusca hanno nomi il cui significato è spesso oscuro, alcune hanno una radice comune, è il caso di Bolsena (l’antica Velsna distrutta dai Romani che ne deportarono gli abitanti), di Volterra (l’etrusca Velrite o Velathri), che hanno la  stessa base vel che si ritrova anche il Velletri, l’antica Velitrae; l’elemento vel ricorre nei nomi etruschi col significato di altura.

Volterra, porta etrusca

Volterra, porta etrusca

Segni delle invasioni di genti germaniche sono presenti un po’ dovunque: Gualdo prende il nome dal termine longobardo wald, bosco e le tante Fara dell’Italia settentrionale e centrale erano insediamenti militari dello stesso popolo, dal germanico faran (andare con un mezzo di trasporto).

A sud molti nomi sono greci: Napoli (Neàpolis, città nuova), ma anche Palermo (Pànormos, ampio porto), Crotone, Trapani, Siracusa, Messina, Agrigento, Stromboli. In Sicilia incontriamo anche toponimi di origine araba come Marsala (marsa Ali, porto di Ali) o Caltagirone. L’Etna è chiamata in greco Aìtne, da una radice indoeuropea che significa fuoco, ma le si attribuisce anche il nome di Mongibello (da mons latino e gebel che significa sempre monte in arabo).

In Puglia accanto a toponimi di origine greca come Otranto molti nomi di città importanti sono derivati da quelli degli antichi popoli che le fondarono: i Messapi. Ecco quindi Brindisi, che deriva da brendon, cervo. Bari da una radice messapica che significa casa, Manduria che riconduce al termine mando, cavallo.

La Sardegna ha toponimi che per la maggioranza risalgono all’epoca preromana quando la Sardegna era abitata dalla popolazione che ci ha lasciato tante testimonianze nei nuraghi, le tombe dei giganti, le steli e le domus de janas. Il loro significato rimane misterioso e perciò ancora più affascinante.

Isili, nuraghe is Pàras

Isili, nuraghe is Pàras

Non ho la pretesa di elencare tutti i significati dei toponimi, non ne ho la competenza, solo la curiosità, mi fermo qua, ognuno può ricercarsi altre origini, quelle che si possono conoscere.

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