salendo al Quirinale

Aspettando che il presidente Mattarella salga nuovamente al Quirinale, possiamo anche noi salire al colle più alto fra i sette famosi, ma non lungo la via 24 maggio percorsa dall’auto presidenziale,

ma affrontando la salita dal lato più scosceso, partendo dalle strette vie e vicoli che sono intorno a Fontana di Trevi.

Sono vicoli che conservano ancora il loro carattere medioevale e che con il loro nome ancora ci parlano di epoche passate, come il vicolo dei Modelli dove alloggiavano giovani ciociari o abruzzesi venuti nella Capitale a fine settecento e nell’800, per posare per pittori soprattutto stranieri.

Il vicino vicolo del Puttarello si riferisce probabilmente alla statuetta di un puttino dipinto o scolpito sulla facciata di una casa. Accanto troviamo il vicolo del Babuccio, forse dal termine romanesco babusso che significa scricciolo.

Questo intrico di vicoli confluisce nella piccola piazza Scanderbeg che prende il nome dal principe albanese Giorgio Castriota detto Scanderbeg, che nel 1443 divenne capo del movimento per la liberazione dell’Albania dai conquistatori ottomani. I romani avevano trasformato il nome esotico in Scannabecchi.

Il pricipe, venuto a Roma per chiedere l’aiuto del papa, soggiornò in un palazzetto in questa piazza. Dalla piazzetta il vicolo Scanderbeg sale verso il colle Quirinale incrociando prima via del Lavatore, dove era un lavatoio pubblico, e poi via della Panetteria.

Il vicolo sbocca infine in via della Dataria che continua a salire verso il colle. La Dataria era al tempo dei papi un ufficio pubblico dove si metteva la data ai documenti ufficiali.

Sempre dal vicolo Scanderbeg parte una piccola via che sale verso il palazzo del Quirinale, è via dello Scalone che arriva al Portone della Panetteria fatto costruire agli inizi del 1600 per collegare il palazzo alle zone basse della città.

Nella foto si intravede il palazzo con il torrino e le due bandiere che sventolano, segnale che indica la presenza del presidente.

il colle Quirinale

Il colle Quirinale, detto semplicemente il colle o il colle più alto negli infiniti articoli e servizi giornalistici dei giorni passati, ha una storia millenaria. Il suo nome deriverebbe da un antichissimo tempio del dio Quirino o, secondo un’altra leggenda, dalla città sabina di Cures (l’attuale Passo Corese a cirsa 30 chilometri da Roma) da cui partirono i Sabini di Tito Tazio per formare un nuovo insediamento dopo la pace con i Romani. Il colle venne unito alla città quadrata del Palatino fondata da Romolo. Gli stessi Romani si chiamavano Quiriti.

Il colle è alto circa 60 m ed in epoca imperiale vi sorse il tempio di Serapide e le terme di Costantino e grazie alla posizione più elevata e salubre divenne luogo scelto dai patrizi romani per le loro ville. Proprio dalle terme di Costantino vengono le statue dei Dioscuri che frenano i loro cavalli utilizzate per la splendida fontana di Monte Cavallo al centro della piazza del Quirinale.

Il Quirinale si spopolò dopo il saccheggio di Roma del 410 d. C. da parte dei Goti di Alarico e pochi decenni dopo dei Vandali. Nel medioevo veniva chiamato Monte Cavallo proprio per la presenza delle statue dei Dioscuri, molti dei suoi terreni appartenevano a famiglie aristocratiche.

A partire dal 1400 i papi vi fecero costruire la loro residenza estiva, proprio per la sua posizione elevata. Il Palazzo del Quirinale fu iniziato nel 1573 e terminato nel 1585, ma ingrandito e modificato più volte nei secoli successivi.

Nel 1870 divenne reggia del primo re d’Italia. Dal 1947 è residenza dei presidenti della Repubblica italiana.

Oggi inizia la votazione per l’elezione del tredicesimo presidente, chi salirà al colle? Mi auguro, come tantissimi altri italiani, che possa essere una figura veramente rappresentativa della nostra nazione.

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