La robinia (Robinia pseudoacacia) chiamata anche acacia o in alcune regioni gaggia è una pianta di origine nordamericana; venne introdotta in Francia all’inizio del XVII secolo da Jean Robin erborista e farmacista del re, da lui deriva il nome del genere.
Venne introdotta in Italia nell’800 e fu impiegata sia come pianta ornamentale che per consolidare scarpate.
Anche il suo legno fu utilizzato per per farne pali, manici per attrezzi e doghe per botti. È diventata una pianta infestante grazie alla sua capacità di emettere polloni e la sua adattabilità ai terreni meno fertili, dove le altre piante non crescono. Ora la si trova spontanea nei campi abbandonati, ai margini delle strade e sulle scarpate delle ferrovie dove fu piantata per consolidare il terreno.
I fiori bianchi e profumati in lunghi grappoli attirano molto le api che ne ricavano un miele profumato.
I suoi rami sono muniti di spine, i frutti sono legumi che in inverno restano appesi ai rami, per cui il suo aspetto, molto bello in primavera con cascate di fiori bianchi, è poco attraente in autunno ed inverno quando, cadute le foglie, sui rami rimangono solo i lunghi baccelli marroni.
I fiori sono l’unica parte commestibile della pianta, si prestano a molte preparazioni. Possono aggiungersi ad insalate o macedonie dopo averli privati del peduncolo oppure si può preparare con loro una profumatissima marmellata o frittelle. L’unica accortezza è quello di raccoglierli in luoghi lontani dal traffico e da altre fonti di inquinamento.
Marmellata di fiori di robinia
– 300 g di zucchero
– 100 g di fiori di robinia
Togliere il peduncolo ai fiori e pestarli in un mortaio fino ad ottenere una pasta omogenea.
Mettere sul fuoco lo zucchero appena coperto di acqua e farlo chiarificare, cioè farlo sciogliere a fuoco basso fino ad ottenere uno sciroppo limpido (non deve bollire nè diventare scuro).
Togliere dal fuoco ed aggiungere la pasta di fiori, rimettere a fuoco moderato e far cuocere per pochi minuti per amalgamare il tutto. Mettere ancora bollente nei vasi, chiuderli e capovolgerli lasciandoli raffreddare così capovolti su un tagliere di legno o un sottopentola.
Frittelle di fiori di robinia
Preparare una pastella con 1 uovo, circa 200 g di farina, qualche cucchiaio di latte e un pizzico di sale. Mescolare accuratamente fino a che non sia densa ma fluida.
Separare una manciata di fiori dal peduncolo e immergerli nella pastella. Prelevare la pastella a cucchiaiate e friggerla in abbondante olio bollente.
Servirle calde spolverizzate di sale o, se si preferisce, di zucchero in polvere.