In primavera nei prati e nei giardini esplodono le fioriture con una grande varietà di colori e profumi; diversissimi fra loro sono anche la forma e le dimensioni, dai piccoli fiori bianchi a quattro petali ai grandi girasoli gialli, ai complicati fiori delle orchidee, in alcune specie simili agli insetti da cui devono essere impollinati.



Dimensione, forma, colore e profumo dei fiori sono strategie biologiche per attrarre gli insetti impollinatori. L’impollinazione è l’evento necessario per la fecondazione delle piante: dalla fusione delle cellule germinali maschili, contenute nel polline, e femminili, contenute nell’ovaio, si forma il seme, all’interno del quale c’è l’embrione della nuova pianticella. La maggioranza delle piante superiori viene impollinata da insetti (piante entomofile).

Il polline che feconda gli ovuli può provenire dalla stessa pianta o da piante diverse della stessa specie, in questo caso si ha un’impollinazione incrociata che permette una ricombinazione dei caratteri dei genitori e quindi piante con caratteri ibridi che aumentano la diversità biologica e permettono l’adattamento a condizioni ambientali differenti. Per questi motivi la fecondazione incrociata è diffusissima in natura e facilitata da meccanismi come l’autoincompatibilità, la presenza di fiori separati maschili e femminili, a volte portati da piante diverse, la maturazione separata nel tempo di ovuli e polline.

Il polline contenuto sugli stami deve essere trasportato sullo stigma, al vertice del pistillo dove germina e raggiunge gli ovuli contenuti nel sottostante ovario. Le parti del fiore sono disposte in modo che l’insetto tocchi le antere (le porzioni terminali ingrossate degli stami) o lo stigma o entrambi così che l’impollinazione viene effettuata ogni volta che l’insetto si muove da un fiore all’altro della stessa specie.

La forma accattivante delle corolle è adatta a volte ad un ristretto numero di specie di impollinatori, se non ad una sola. Alcune specie hanno bisogno di insetti dal lungo apparato boccale, che riescano ad arrivare al nettare in fondo allo stretto passaggio.

La forma tubolare di alcuni fiori fa sì che il polline contenuto sugli stami aderisca al corpo degli insetti che vi si introducono per succhiare il nettare in modo da depositarlo sul pistillo del fiore che visitano successivamente.

Oltre alla forma anche il colore del fiore è importante per attirare gli insetti e per consentire un facile riconoscimento di fiori della stessa specie che dopo il primo devono essere visitati perché ci sia impollinazione.
Gli insetti sono in grado di percepire lunghezze d’onda invisibili all’occhio umano. Alcune colorazioni sembrano attirare determinate categorie di impollinatori, i bombi ad esempio preferiscono il violetto, le api il blu, il viola e il giallo.



Macchie nere all’interno del petalo come nei papaveri funzionano da guida per attirare l’insetto fino agli stami ed all’ovaio.

In altri fiori come la malva lo stesso scopo hanno le strie più scure che guidano all’interno del fiore.

Anche il colore diverso del centro del fiore serve a evidenziare la zona dove sono l’ovaio e gli stami contenenti il polline.

Nelle Composite quelli che a noi sembrano fiori sono in realtà dei capolini formati da moltissimi fiori disposti in modo compatto a formare un disco orizzontale. I fiori periferici sono quelli che costituiscono la corolla, sono sprovvisti di stami, ma sono appariscenti per attrarre gli insetti, mentre quelli centrali hanno gli stami e producono semi.

In alcune piante il colore appariscente è quello di foglie trasformate (brattee) come nella bougainvillea dove i fiori sono piccoli e giallini al centro delle brattee colorate.

Anche il profumo è importante per attirare gli insetti, o meglio l’odore, perché non tutti i fiori profumano, alcuni anzi hanno un odore decisamente sgradevole per gli esseri umani, ma attraente per alcune specie di insetti impollinatori, come l’aro che emette un odore di carne in putrefazione per attirare le mosche.

Le piante che non vengono impollinate dagli insetti ma dal vento (anemofile) hanno fiori poco appariscenti, perché non hanno bisogno di essere attraenti, come nel caso dei fiori delle graminacee, dell’olivo o del nocciolo. Il polline delle specie anemofile viene prodotto in enorme quantità perché molto non riuscirà a raggiungere l’obiettivo e si disperderà portato dal vento.

La mancata impollinazione può essere dovuta a cause naturali come eccessive piogge o vento persistente o da fattori inquinanti come fitofarmaci che uccidono gli insetti. L’uso eccessivo di insetticidi e la scomparsa di molte specie spontanee considerate malerbe ha portato alla drastica diminuzione di molti insetti impollinatori con conseguenze negative anche per le piante orticole e gli alberi da frutto.