Una bella passeggiata è quella lungo il sentiero natura che da San Benedetto in Alpe (Fo) risale la valle del fiume Acquacheta nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
In questi giorni di medio autunno le foglie hanno cominciato a cadere, ma gli alberi non sono ancora spogli. Le temperature sono miti ed è piacevole camminare nella faggeta, vicino al torrente.
Questo scorre in ampi e pigri meandri da cui forse ha derivato il nome di Acquacheta.
Si arriva infine alle cascate dell’Acquacheta che ispirarono a Dante Alighieri i versi in cui descrive l’orrido salto del Flegetonte nel baratro dell’ottavo girone dell’Inferno (Dante Alighieri, Inferno, canto XVI, 94-105).
Anche se ai nostri giorni le acque sono piuttosto scarse la cascata è ugualmente suggestiva. Si tratta di un salto di 70 m per 35 di larghezza lungo le formazioni marnoso-arenacee tipiche dell’Appennino tosco-romagnolo, derivate dai sedimenti di un antico fondale marino.
Poco oltre si trovano anche le cascate del torrente Lavane che scendono per un salto minore, in un ambiente molto bello.
Dante frequentò questi luoghi nel 1302 quando se ne andò esule da Firenze, attraversò l’Appennino diretto a Forlì e sostò come ospite dei monaci benedettini dell’Abbazia di San Benedetto in Alpe.