E’ arrivato il mio turno di proporre il tema per il #sensomieiviaggi la bella iniziativa di Monica, che nel suo blog Viaggi e baci l’ha ideata e gestita per due anni, poi ha ceduto il timone alle altre blogger che a turno il 20 di ogni mese propongono un tema.
Fra i tanti che mi sono venuti in mente ho infine scelto: “I ponti dei miei viaggi“.
Sono fra le opere umane più antiche, costruiti fin dai tempi più remoti per legare due sponde, furono sempre opere ardite non solo per la difficoltà di portare a termine la struttura architettonica, ma poiché i fiumi erano considerati sacri e costruire un ponte era considerato una vera e propria violenza che doveva essere riparata con riti propiziatori alle divinità. Nell’antica Roma a ciò provvedeva il collegio sacerdotale dei pontefici, da pontem facere, il termine lo usiamo ancora per indicare il massimo esponente della Chiesa cattolica!
Per me sono simboli di pace, di unione, di comunicazione, sono infatti le prime strutture che vengono fatte saltare in guerra, non solo perché così si tagliano al nemico i collegamenti, ma proprio per il loro significato simbolico. Del resto non si dice proprio “tagliare i ponti” per indicare rompere ogni rapporto?
Tanti sono i ponti che ognuno di noi ricorda e tutti i viaggiatori prima o poi ne fotografano qualcuno o magari a volte fotografano “dai” ponti, perchè è difficile resistere al fascino di affacciarsi e vedere l’acqua che scorre. E così nel nostro archivio fotografico spesso ci sono ponti monumentali e famosi, ponti che vengono ricordati perfino nelle canzoni o nei film, dal London Bridge al ponte d’Avignone, a quello di Bassano.
E poi ponti di tavole traballanti sull’abisso ed altri costruiti arditamente su torrenti impetuosi, fra due pareti di rocce contrapposte, tanto arditi che le leggende narrano di un patto fatto con il diavolo per la loro costruzione, diavolo astutamente gabbato a lavoro ultimato. Ho visto ponti del diavolo un po’ in tutta Europa!
E ancora ponti di legno, piccoli ponti sui torrenti di montagna o arditi ponti moderni a volte lunghi chilometri, come il ponte sul Bosforo di Istanbul, che collega addirittura due continenti. E perché no anche ponti di barche o ponti naturali nei quali la roccia è stata scavata dagli agenti atmosferici fino a lasciare solo uno stretto collegamento.
Spero che l’argomento vi piaccia e che arrivino foto da tutto il mondo!
Ricordo a tutti le poche regole: ognuno può scrivere uno o più post con questo titolo entro il 5 di ottobre mettendo però in ogni post solo 3 foto. Nel titolo del post va riportato l’hashtag #sensomieiviaggi. Il link dell’articolo va poi copiato nei commenti qua sotto. Io lo condividerò sulla mia pagina Facebook Fiorievecchiepezze.
Il 5 ottobre pubblicherò il mio post sull’argomento e fra le mie 3 foto potrete scegliere quella che preferite e che metterò nel post finale. Il 10 ottobre scriverò un post riassuntivo con tutti i contributi che mi saranno arrivati. Ed allora buon lavoro e grazie a tutti quelli che vorranno partecipare!