
Il fiume Nera, si origina nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini circa a 900 m s.l.m. a Vallinfante, una frazione di Castel d’Angelo sul Nera (provincia di Macerata), paese quasi completamente distrutto dal sisma del 2016.
La sorgente che dà origine al Nera ha alle spalle la catena dei Monti Sibillini costituita da rocce calcaree molto fessurate, che assorbono le acque provenienti dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi e le fanno risorgere poco a valle, per questo la portata della sorgente è già notevole: 100 litri di acqua al secondo.

Proseguendo il suo percoso verso valle il torrente si ingrossa subito ricevendo le acque provenienti da altre sorgenti e da torrenti alimentati dalle acque delle montagne alle spalle. Dopo circa 20 chilometri entra in Umbria che attraverserà fino quasi alla confluenza con il Tevere, al confine fra Umbria e Lazio, presso Orte (Vt). In tutto un percorso di poco più di 100 chilometri che attraversa la suggestiva Valnerina, ricca di gole e borghi medioevali come Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Ferentillo.
I romani lo chiamavano Nar nome che deriva da una antica radice prelatina nar o ner che probabilmente significa acqua. Virgilio lo cita con questo nome nel libro VII dell’Eneide.
Riceve numerosi e copiosi affluenti che lo rendono sempre ricco di acque. La confluenza con il fiume Velino è spettacolare perché quest’ultimo compie un salto di 165 m prima di confluire nel Nera sottostante formando le bellissime Cascate delle Marmore.

Pochi chilometri più a valle attraversa Terni che deriva il suo nome antico, Interamna Nahars (fra i fiumi), proprio dall’essere alla confluenza fra il Nera e il torrente Serra.
Più a valle scorre ai piedi della città di Narni, il cui nome è anch’esso derivato da Nar. Si può seguire il corso del fiume percorrendo a piedi la vecchia ferrovia abbandonata. Si passa accanto all’arcata residua del Ponte di Augusto che permetteva alla via Flaminia di scavalcare il fiume.

Ormai in pianura il fiume forma il piccolo lago artificiale di San Liberato che ospita una ricca fauna stanziale e migratoria.
Il fiume si avvia verso il confine fra Umbria e Lazio dove, nel comune di Orte (Vt), avviene la confluenza con il Tevere di cui è il più importante affluente tanto che il detto recita; “Il Tevere non sarebbe Tevere se il Nera non gli desse da bevere”.