
La splendida natura del Gran Paradiso può senza dubbio indurre a pensare che il nome sia stato dato dagli antichi abitanti per paragonarlo a quel luogo di delizie e beatitudine. In realtà, a parte la bellezza dei luoghi, la vita delle popolazioni di montagna di un tempo non doveva essere proprio beata.
Il nome in realtà deriva da un fraintendimento: il nome originario sembra essere stato Gran Paréi, grande parete nel patois valdostano.
Ci sono altri esempi di questi fraintendimenti toponomastici, alcuni abbastanza buffi: è il caso del Golfo Aranci vicino a Olbia, dove arrivano e partono tanti traghetti. Nella dizione locale è in realtà Gulfu di li ranci, cioè “Golfo dei granchi”, ben più plausibile degli agrumi, che da queste parti non erano coltivati. Fu probabilmente attribuito in maniera errata da cartografi piemontesi.
Il terzo caso di fraintendimento è quello di un fiume poco conosciuto, ma molto suggestivo: il Rio Stella in Romagna, in una zona carsica che ha molte grotte e altri fenomeni carsici nel gesso. Uno dei più importanti è l’inghiottitoio del Rio Stella al confine fra i comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Le acque del fiume si inabissano, scorrono sottoterra per circa un chilometro e mezzo e poi risorgono nella valle del Senio con il nome di Rio Basino.

Il nome del Rio Stella è in realtà dovuto ad una svista dei topografi dell’Istituto Geografico Militare, il nome originario era in realtà Rio Sotterra fino alla metà dell’ottocento e poi trasformato in Stella probabilmente per un fraintendimento del nome che i locali pronunciano S’terra.
Chissà quante sviste ci sono nella toponomastica italiana! Mi divertirò a scoprirne altre.