Alle pendici del colle del Gianicolo, nei giardini del palazzo Riario-Corsini che nel ‘600 ospitò la regina Cristina di Svezia, si estende per 12 ettari l’interessantissimo Orto Botanico di Roma del Dipartimento di Biologia ambientale dell’Università la Sapienza.
Vi si accede da via della Lungara, girando per via Corsini, dove una magnolia centenaria anticipa i patriarchi dell’interno dell’Orto.

A Roma esisteva un orto botanico fin dal XIII secolo per volere dei papi, c’era allora solo un pomarium e un orto dei semplici in cui venivano coltivate le piante medicinali. Ebbe varie collocazioni e solo alla fine del XIX secolo fu sistemato nel luogo attuale.
Il giardino ospita molte importanti collezioni: conifere, juglandacee, rosacee, fagacee, palme, un giardino roccioso caratterizzato da una cascata, un giardino dei semplici; un piccolo lago artificiale che ospita specie ripariali e acquatiche.
Alcune serre ospitano importanti collezioni di piante grasse e succulente di ambienti desertici, soprattutto californiani e messicani. Fra queste numerosi esemplari di piante protette sequestrate dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle attività di contrasto alle importazioni illecite. Altre serre ospitano collezioni di orchidee e piante tropicali.

Particolarmente suggestiva è l’antica scalinata dellla fine del 1600 ombreggiata da un imponente platano pluricentenario del XV secolo!

I giganti pluricentenari non mancano certo, questo noce crollò alcuni anni fa per il forte vento, ma non ha cessato di vegetare, il personale sell’Orto ha ricoperto le radici rimaste esposte con zolle di terra e dai suoi rami è cresciuta una selva di nuovi alberi!

Anche questa sequoia è maestosa e continua a crescere sotto il cielo di Roma.

Questo albero curioso è originario dellAmerica meridionale, il suo nome è Celba speciosa. La sua particolarità è qualla di avere il tronco ricoperto di lunghe spine, ma si fa notare per la bellezza dei suoi fiori rosa.

Moltissime sono le piante singolari, esotiche, maestose e bellissime a vedersi, una buona ragione per visitare questo grande parco poco conosciuto ma degno di una visita e magari di una seconda e di una terza in diverse stagioni. Se si è lì per mezzogiorno il cannone del Gianicolo ci tuonerà sulla testa!