
Le canne palustri (Phragmites sustralis) e le canne domestiche (Arundo donax) sono così comuni presso le sponde dei nostri fiumi, sui bordi di stagni e paludi che non ci si fa neanche più caso. A volte sono sopportate con fastidio perché condiderate infestanti, eppure la loro utilità è sempre stata grandissima. La loro invadenza è dovuta ai fitti rizomi che si moltiplicano rapidamente e contribuiscono a consolidare i terreni melmosi delle sponde di fiumi e stagni e a rallentare la corrente durante le piene.
Molto importante è la loro funzione di puricare e ossigenare l’acqua: la purificano assimilando alcune sostanze inquinanti come l’azoto e il fosforo e eliminando molti batteri patogeni; la loro funzione ossigenatrice inoltre favorisce la moltiplicazione di batteri che decompongono la materia organica.
Sono graminacee come il frumento o l’orzo, le più alte della famiglia, l’Arundo può arrivare a 5 metri di altezza!

Hanno il fusto cavo ma rigido e resistente per cui sono state utilizzate per moltissimi scopi: si usavano per fare tetti, soffitti e tramezzi nelle case, consolidandole con l’argilla, piccoli mobili e flauti. Ancora oggi le utilizziamo per sostenere i pomodori!


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