Montesacro è un quartiere della periferia romana, costruito a partire dagli anni venti del 1900. Prende il nome da una collinetta di cui parlano gli storici latini perché qui avvenne secondo la tradizione la secessione della plebe del 494 a. C. Secondo Livio “Si ritirarono senza l’autorizzazione dei consoli sul monte Sacro. Esso si trova al di là dell’Aniene, a tre miglia dall’Urbe” (Tito Livio, 2, 32). Fu qui che sempre secondo la tradizione Menenio Agrippa pronunciò il suo famoso discorso per porre fine a tale secessione.
Oggi la collina è un giardino pubblico con grandi alberi e un monumento che ricorda un episodio storico più recente: qui Simón Bolívar, uno dei generali sudamericani che lottarono per l’indipendenza dell’America latina dalla dominazione spagnola, all’età di ventidue anni giurò di liberare il suo paese.
Bolívar nacque in Venezuela e studiò in Europa dove si entusiasmò per le gesta di Napoleone. Durante la sua visita a Roma volle fare un’escursione in quella che allora era la campagna romana. Oltre il fiume Aniene fu suggestionato dalla collina del Monte Sacro così ricca di storia, tale impressione lo indusse a giurare per la sua patria. Tornato in America latina partecipò alla liberazione del Venezuela, della Colombia, Equador, Perù, fondò la repubblica di Bolivia. Per queste sue imprese fu chiamato “Libertador”.
Nel 2005 per iniziativa del governo venezuelano fu innalzato l’obelisco che oltre ad un busto di Bolívar e ad alcuni pannelli esplicativi in italiano e spagnolo vogliono ricordare l’evento. Purtroppo il busto non esiste più, distrutto da vandali, restano l’obelisco e i pannelli a testimonianza di quell’antico evento.