“Tacendo divenimmo la ‘ve spiccia
fuor della selva un picciol fiumicello
lo cui rossore ancor mi raccapriccia.
Quale del Bulicame esce il ruscello
che parton poi tra lor le peccatrici
tal per la rena giù sen giva quello.
Lo sfondo suo ed ambo le pendici
fatte era ‘n pietra e i margini dallato.”
(Dante, Inferno, Canto XIV, 76-83)
Il Bullicame è una sorgente idrotermale a pochi chilometri da Viterbo, una delle manifestazioni più significative del genere della zona, ricca peraltro di numerosi fenomeni di vulcanismo secondario del distretto dei Monti Cimini, in attività fino a 800 mila anni fa.
Da una polla circolare, piccola ma profonda sgorga acqua solfato-alcalino-terrosa a una temperatura di 58° e e si sprigionano gorgogliando idrogeno solforato e anidride carbonica.
I depositi di travertino tendono ad innalzare il fondo della “caldara”. La portata della sorgente è molto ridotta perché le acque vengono captate per alimentare le vicine Terme dei Papi. Un piccolo ruscello tuttavia alimenta due grandi vasche a poche decine di metri.
L’area è recintata, ma aperta al pubblico fino al tramonto, qui è possibile in un piacevole ambiente naturale con flora spontanea di terreni ricchi di sali, sfruttare le due piscine, una con acqua calda, l’altra più fredda per un bagno curativo o semplicemente per una pausa di relax.