Sono affascinata dai nomi e dalla loro origine, nomi di persone, oggetti, nomi di luoghi. Mi capita spesso di chiedermi il perché di un certo vocabolo e se mi è possibile lo ricerco sul mio dizionario etimologico che a volte leggo come fosse un romanzo. Gli esseri umani hanno da sempre avuto bisogno di dare un nome a ciò che esiste ed a ciò che immaginano.
I toponimi sono forse quelli che mi incuriosiscono di più perchè in genere la loro origine si perde nella notte dei tempi. Fa riflettere sul fatto che il popolamento dei luoghi è stato spesso continuo e popolazioni diverse si sono avvicendate negli stessi insediamenti utilizzando lo stesso toponimo adattandolo semplicemente alla propria lingua.
Mi capita spesso viaggiando di segnarmi un vocabolo per poi cercarne l’origine e sono dispiaciuta quando non la trovo o scopro che la si ignora. Attraverso il significato dei toponimi e la loro origine si può fare un bellissimo viaggio nella storia umana oltre che nella geografia.
Alcuni sono particolarmente evocativi, altri beneauguranti come Firenze o Piacenza, altri misteriosi, riportano indietro di millenni e chissà chi fu il capo che decise di far accampare la sua gente vicino a quel fiume o su quell’altura; ci fu un consiglio dei più anziani? Le donne avevano potuto dire la loro?
Roma è conosciuta in tutto il mondo, ma sull’origine del suo nome ci sono solo ipotesi. Gli antichi pensavano che fosse stato Romolo a darle il suo nome, ma sembra vero piuttosto il contrario. Forse deriva dall’italico ruma, mammella, che indicava i colli arrotondati su cui sorse. O forse ancora deriva dall’antichissimo nome del Tevere: Rumon dalla radice indoeuropea sreu, scorrere.
Attraverso i nomi dei luoghi si può ricostruire la preistoria e la storia del nostro Paese e risalire a le tante genti che lo hanno popolato o conquistato e di cui portiamo i geni. Ritroviamo così gli antichi popoli preindoeuropei nei tanti toponimi che iniziano con Alba presenti nelle regioni dell’Italia settentrionale e centrale come la piemontese Alba, le liguri Albenga (Albingaunum), Ventimiglia (Albintimilium), l’abruzzese Alba Adriatica, la laziale Albano. La voce alb o alp significava altura, monte e da quella voce forse derivò anche il nome delle Alpi.
A nord si incontrano nomi celtici come Briga, ma anche Brescia (l’antica Brixia), Bressanone, Brianza, Brianςon, che derivano da brig o bric: altura o come Bologna (anticamente Bononia) dal celtico bona (fondazione). Ma anche nomi di origine latina come Friuli (Forum Iulii), Forlì (Forum Livii), o etrusca come Mantova che probabilmente deriva da Mantu divinità etrusca.
Nelle Marche Ancona ha un nome greco da agkòn, gomito, con riferimento alla forma della costa, ma la vicina Senigallia prende il suo nome dai Galli Senoni e Jesi è l’antica Aesis, derivato da una radice preindoeuropea che significava acqua, fonte.
Una stessa origine antichissima hanno i nomi di Ascoli, Alfedena, Ofanto da una base auf, ricco, abbondante con riferimento all’acqua.
Terni e Teramo hanno la stessa origine latina: in epoca romana si chiamavano Interamna (tra i fiumi).
Molte città di origine etrusca hanno nomi il cui significato è spesso oscuro, alcune hanno una radice comune, è il caso di Bolsena (l’antica Velsna distrutta dai Romani che ne deportarono gli abitanti), di Volterra (l’etrusca Velrite o Velathri), che hanno la stessa base vel che si ritrova anche il Velletri, l’antica Velitrae; l’elemento vel ricorre nei nomi etruschi col significato di altura.

Volterra, porta etrusca
Segni delle invasioni di genti germaniche sono presenti un po’ dovunque: Gualdo prende il nome dal termine longobardo wald, bosco e le tante Fara dell’Italia settentrionale e centrale erano insediamenti militari dello stesso popolo, dal germanico faran (andare con un mezzo di trasporto).
A sud molti nomi sono greci: Napoli (Neàpolis, città nuova), ma anche Palermo (Pànormos, ampio porto), Crotone, Trapani, Siracusa, Messina, Agrigento, Stromboli. In Sicilia incontriamo anche toponimi di origine araba come Marsala (marsa Ali, porto di Ali) o Caltagirone. L’Etna è chiamata in greco Aìtne, da una radice indoeuropea che significa fuoco, ma le si attribuisce anche il nome di Mongibello (da mons latino e gebel che significa sempre monte in arabo).
In Puglia accanto a toponimi di origine greca come Otranto molti nomi di città importanti sono derivati da quelli degli antichi popoli che le fondarono: i Messapi. Ecco quindi Brindisi, che deriva da brendon, cervo. Bari da una radice messapica che significa casa, Manduria che riconduce al termine mando, cavallo.
La Sardegna ha toponimi che per la maggioranza risalgono all’epoca preromana quando la Sardegna era abitata dalla popolazione che ci ha lasciato tante testimonianze nei nuraghi, le tombe dei giganti, le steli e le domus de janas. Il loro significato rimane misterioso e perciò ancora più affascinante.

Isili, nuraghe is Pàras
Non ho la pretesa di elencare tutti i significati dei toponimi, non ne ho la competenza, solo la curiosità, mi fermo qua, ognuno può ricercarsi altre origini, quelle che si possono conoscere.
Ott 02, 2014 @ 10:24:37
Che curioso e interessante articolo… 🙂 di Avellino non hai mai letto niente? Ciao, Anna.
"Mi piace""Mi piace"
Ott 02, 2014 @ 11:05:29
Sì Anna, Avellino, come Avella vengono da un vocabolo indoeuropeo antichissimo: abel, mela; quindi significherebbe “città delle mele”.
"Mi piace""Mi piace"
Ott 03, 2014 @ 14:18:33
Alessandra, un post stupendo quello di oggi, davvero molto interessante. Anch’io subisco il fascino dei nomi.
buon week end a presto
"Mi piace""Mi piace"
Ott 03, 2014 @ 15:54:31
Grazie Audrey e buon week end anche a te!
"Mi piace""Mi piace"
Ott 06, 2014 @ 21:53:28
che bel post!!Interessantissimo!
"Mi piace""Mi piace"
Ott 06, 2014 @ 22:11:58
Grazie Chiara!
"Mi piace""Mi piace"